1995 – Via col vento
Ognuno di noi, almeno una volta, ha sentito parlare delcelebre film “VIA COL VENTO”, tratto dall’omonimo romanzo di Margareth Mitchell.
Inizia qui quello che potremmo definire il tema “apparente” della sfilata della “Lampo”, che si apre infatti sullo sfondo della piantagione di Tara, scenario eterno e indimenticabile delle vicende di ROSSELLA e RETT. Chiusa questa parentesi, entreremo nel fulcro del corteo mascherato: il VENTO, appunto, in tutte le sue forme e manifestati imbatteremo così nella paterna figura del colonnello BERNACCA, protagonista di tante serate dei telespettatori italiani, che ci intratterrà con le sue previsioni, più o meno azzeccate. E subito dopo precipiteremo in un vortice di FOGLIE, SCOPE e GIORNALI, mossi incessantemente dal turbinio di VENTI e TROMBE D’ARIA. manifestazione della forza incontrollabile della natura.
Passando attraverso una nuvola di GIRANDOLE e VENTAGLI, ci imbatteremo poi nella migliore tradizione triestina: la BORA, compagna fedele della nostra città e protagonista di avvenimenti eternamente immortalati nelle nostre canzoni e nel nostro folklore (“El tram de Opcina”), verrà presentata in tutte le sue forme (BORA CHIARA. BORA SCURA e BORIN) e conseguenze.
Successivamente, la filarmonica di Santa Barbara darà vita, con il consueto brio, ad uno degli awenimenti più sentiti nel panorama sportivo cittadino: la BARCOLANA. Ecco quindi un mare invaso da un’infinità di VELE, sulle quali domina protettivo il FARO DELLA VITTORIA: il tutto accompagnato da musiche allegre, per sottolineare nel modo migliore ogni momento della sfilata.
URAGANI e GIRANDOLE procederanno le emblematiche gesta di DON CHISCIOTTE, in lotta contro i MULINI A VENTO, accompagnato dallo scudiero SANCHO PANZA e dal fido Ronzinante.
AQUILONI, WINDSURF, ed un’improvvisata SCUOLA DI VELA sfileranno fino all’arrivo di una spettacolare ROSA DEI VENTI, circondata da tutti i suoi “figli” (venti di vario tipo). Chiuderà in bellezza il maestoso carro, ricco, com’è nella tradizione della compagnia, di movimenti straordinariamente ampi e ben orchestrati: alle spalle di una gigantesca ROSA DEI VENTI, un enorme EOLO. dio dei venti, domina dall’alto il corteo mascherato, spazzando via con il suo potente soffio quelle che erano le realtà dell’economia triestina (Ferriera, ecc…). Resta, però, un barlume di speranza, simboleggiato da un arcobaleno, al termine del quale, forse, inzia la strada per un futuro più sereno.
“Dopotutto, domani è un altro giorno”
4^ classificata con punti 24,5