Dante e la Divina Commedia: quanti ricordi di notti passate sui libri tra un “sarà anche divina, ma no se capissi niente!” e un “ma cossa servi studiar sta roba?”. Quanti “picòni” su quei versi così strani, così complicati ma al tempo stesso così affascinanti!
Del resto, lo stesso Dante Alighieri scriveva che “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. E visto che il 2021 è stato “l’anno di Dante”, i Mandrioi si sono rimessi a studiare, riaprendo libri e cassetti della memoria, per omaggiare il Sommo Poeta e per guidarvi in una rivisitazione carnevalesca del più celebre viaggio nell’aldilà di tutti i tempi.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita…”. Povero Dante, l’inizio non è dei migliori: per fortuna, dopo essersi smarrito nell’intricata Selva Oscura, viene salvato da Virgilio, che lo accompagnerà nel lungo viaggio tra Inferno e Purgatorio.
Di male in peggio: Dante incontra subito Caronte, il vecchio e terribile traghettatore dell’Ade dagli occhi feroci, che al grido di “Guai a voi, anime prave!”, trasporta sulla sua barca le anime attraverso l’Acheronte, il fiume che divide il mondo dei vivi da quello dei morti.
Non è certo invitante la porta dell’Inferno: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. Cosa avranno combinato di tanto grave in vita le anime dannate che, per la legge del contrappasso, dovranno espiare le proprie colpe circondati da fiamme e terribili demoni?
Virgilio, qui fa caldo: torniamo su! “E quindi uscimmo a riveder le stelle”…
Risaliti finalmente dai terribili gironi infernali, i due poeti si ritrovano nel Purgatorio, dove le anime, intente letteramente a “purgare” le loro malefatte, tenteranno di scalare il Monte che le condurrà al tanto agognato Paradiso.
Ed è propio fra le sfere celesti che il Sommo Poeta troverà finalmente l’amata Beatrice: “Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo de la mia gloria e del mio paradiso.” Basta anime dannate e peccati da espiare: qui tutti vivono “beati”, circondati dall’ “amor che move il sole e l’altre stelle” e deliziati dal sottofondo musicale di un soave coro angelico!

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