2008 – Lampo di luce
A Muggia scende la notte. E i pescatori, sfidando il freddo e il sonno, escono al largo. ma che succede? Che fanno? Ohibò, sono un po’ (troppo) brilli. Perdono la bussola. Fanno cadere in mare le lampare. E adesso , dove vanno? Ma ecco, un fascio di luce, un altro, e un altro ancora: il Faro della Vittoria, nonostante gli ottant’ann suonati, illumina instancabile il golfo. E riporta sulla retta via, con l’aiuto del massiccio guardiano in pietra che se ne sta vigile ai suoi piedi, persino quegli scapestrati naviganti ad alto tasso alcolico.
La luce della salvezza. E non solo i marinai vi si aggrappano. Vi si aggrappa pure la Lampo che sfila per ultima, nell’anno in cui festeggia il suo cinquantesimo compleanno, ma non si arrendeal buio.
Una, cento, mille luci si accendono al suo cammino.
Splendono orgogliosi, i fanali a gas. Irrompono, allegri, i lampioni. Incedono, maestosi, i candelabri. Volteggiano, colorate, le candele. Brillano, maliziose, le lucciole. E guai a chi le scambia per lanterne. E poi lampade, lampadine, lampadari. Non mancano nemmeno i paralumi. I più scintillanti. I più preziosi: sono quelli della Filarmonica di Santa Barbara che, diretti dal maestro Liliano Coretti, offrono luci e suoni. Una piccola, grande magia. Non l’unica. Un tempo un’umile torcia salvava i primitivi dalle fiere feroci, ma adesso migliaia di watt non saziano nemmeno una discoteca. E la paura del buio, con i consumi alle stelle, i ritardi energetici e le guerre del petrolio, riemerge prepotente dal passato. Come sconfiggerla? La Lampo ci prova e, sul carro principale, ricorre al sole, lìimenso sole dalle lunghe braccia, facendogli nutrire tanti, tantissimi pannelli solari. La nuova magia funziona: tutti i grattcieli di New York si illuminano. E il rischio di un nuovo black out svanisce, per sempre.
3^ classificata con punti 100